Importante novità per artigiani, commercianti e titolari di attività: dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore l’obbligo di integrazione tra Registratori Telematici (RT) e strumenti di pagamento elettronico (POS), introdotto dalla Legge n. 207/2024 (Finanziaria 2025).
Perché nasce questo obbligo
L’obiettivo della misura è quello di rendere più trasparente e tracciabile il flusso degli incassi elettronici, assicurando coerenza tra quanto viene incassato tramite POS e quanto è registrato fiscalmente tramite il registratore telematico.
In pratica, ogni pagamento elettronico (con carte, app, wallet digitali, ecc.) dovrà essere memorizzato dal registratore telematico e trasmesso all’Agenzia delle Entrate insieme ai corrispettivi giornalieri.
Questa integrazione punta a:
- semplificare e automatizzare la certificazione fiscale;
- ridurre le discrepanze tra incassi e documenti commerciali emessi;
- rafforzare i controlli contro l’evasione.
Chi sono i soggetti obbligati
L’obbligo riguarda tutti i soggetti che certificano i corrispettivi ai sensi dell’art. 22 del DPR 633/1972, ovvero:
- artigiani;
- commercianti al minuto;
- ristoratori, albergatori, bar, e altre attività assimilate.
Sono esclusi coloro che non sono tenuti alla certificazione dei corrispettivi (ad esempio alcune professioni o enti specifici).
Come funziona il collegamento RT–POS
Dal 2026, il POS (fisico o digitale) dovrà essere collegato tecnicamente al Registratore Telematico.
Ogni giorno, il RT invierà all’Agenzia delle Entrate i dati aggregati di:
- tutti i corrispettivi giornalieri;
- tutti gli incassi effettuati con strumenti elettronici.
Il nuovo sistema richiederà quindi aggiornamenti o sostituzioni tecniche dei dispositivi esistenti.
Regime sanzionatorio
A partire dal 1° gennaio 2026 scatteranno anche le sanzioni per chi non rispetta le nuove regole:
- € 100 per ogni invio omesso o errato, fino a un massimo di € 1.000 per trimestre, se la violazione non incide sull’IVA;
- da € 1.000 a € 4.000 per la mancata integrazione o collegamento tra RT e POS.
Nei casi più gravi o ripetuti, potrà essere disposta anche la sospensione dell’attività.
Possibile proroga ma obbligo confermato
Considerata la complessità tecnica e i costi di adeguamento, è verosimile una proroga dei termini, ma al momento la scadenza resta fissata al 31 dicembre 2025 per consentire l’adeguamento dei sistemi entro l’entrata in vigore del nuovo obbligo.
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