Saldo IMU 2025 – Scadenza del 16 dicembre

Si avvicina la scadenza per il versamento del saldo IMU relativo all’anno 2025, da effettuare entro martedì 16 dicembre.
Il pagamento della seconda rata va calcolato considerando le aliquote e le detrazioni deliberate dal Comune in cui si trova l’immobile. Tali informazioni sono pubblicate ogni anno dal Dipartimento delle Finanze del MEF, che raccoglie e rende consultabili tutte le delibere comunali.


Quando l’IMU non è dovuta

La normativa prevede diversi casi in cui l’imposta non si applica. In particolare, non deve versare l’IMU chi possiede:

  • l’abitazione principale non di lusso e le relative pertinenze consentite,
  • immobili equiparati all’abitazione principale, come l’alloggio sociale o l’immobile della cooperativa edilizia a proprietà indivisa utilizzato dal socio,
  • terreni agricoli rientranti nelle categorie agevolate (coltivatori diretti e IAP, territori montani o collinari individuati da apposita normativa),
  • fabbricati classificati nelle categorie catastali E,
  • immobili appartenenti a enti non commerciali destinati esclusivamente ad attività istituzionali,
  • immobili culturali o destinati al culto,
  • fabbricati costruiti da imprese edili e ancora invenduti, purché non locati e dichiarati come tali con la Dichiarazione IMU.

È inoltre prevista l’esenzione per gli immobili occupati abusivamente, a condizione che sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria e sia stata inviata apposita comunicazione al Comune.


Riduzioni riconosciute

In alcune situazioni è possibile beneficiare di una riduzione dell’imposta:

  • dimezzamento della base imponibile per gli immobili concessi in comodato gratuito a figli o genitori, con contratto regolarmente registrato;
  • riduzione del 50% per gli immobili con vincolo storico o artistico;
  • riduzione del 50% per immobili inagibili o inabitabili e non utilizzati;
  • riduzione del 25% per gli immobili affittati con contratto a canone concordato;
  • riduzione del 50% dell’imposta per cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE e titolari di pensione nel Paese di residenza.

Agevolazioni per i contratti a canone concordato

I contratti di locazione stipulati a canone concordato, previsti dalla legge n. 431 del 1998, possono beneficiare di una serie di vantaggi anche sul fronte IMU. La normativa vigente riconosce una riduzione del 25% dell’aliquota stabilita dal Comune quando il contratto rispetta i modelli definiti negli accordi territoriali sottoscritti dalle organizzazioni dei proprietari e degli inquilini. 

Molti Comuni scelgono inoltre di applicare aliquote più basse proprio per favorire questa tipologia contrattuale, che garantisce un canone calmierato e promuove un mercato degli affitti più accessibile. Poiché le regole possono cambiare da Comune a Comune, è sempre opportuno verificare il regolamento comunale relativo all’immobile.

Cosa accade in caso di mancato pagamento

In caso di ritardo o omesso versamento dell’IMU, l’imposta può essere comunque regolarizzata tramite il ravvedimento operoso, che permette di pagare una sanzione molto ridotta rispetto a quella ordinaria. L’importo della sanzione varia in base ai giorni di ritardo: si parte da percentuali minime se il pagamento avviene entro le prime due settimane, per poi aumentare progressivamente. Se invece il contribuente non provvede spontaneamente, il Comune può emettere un avviso di accertamento applicando la sanzione piena del 30% oltre agli interessi e alle spese di notifica. È quindi consigliabile verificare tempestivamente eventuali omissioni e regolarizzare la propria posizione il prima possibile.

Contatti

Per chiarimenti, supporto nel calcolo dell’IMU o assistenza il nostro servizio  CAAF è a disposizione.

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